Decreto “Cura Italia”, una bufala per i 230mila agenti di commercio

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Decreto “Cura Italia”, una bufala per i 230mila agenti di commercio
Per l’attuazione concreta delle misure occorre attendere apposite circolari Ministeriali
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Moltissimi agenti ci stanno chiedendo informazioni sulle misure  adottate dal Governo relative alla nostra Categoria. Oggi è stato reso ufficiale e pubblico.  Vi rimandiamo al fondo pagina per un nostro commento.

Il Decreto prevede interventi relativi al corrente mese, da estendersi qualora necessario ai mesi successivi con altri decreti. Per l’attuazione concreta delle misure di seguito indicate occorre attendere apposite circolari esplicative da parte delle Istituzioni volta per volta coinvolte (Ministero del lavoro, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Inps ecc), che verranno emanate nei prossimi giorni.

Per gli autonomi (ed in particolare gli agenti di commercio) è prevista:

  • l’istituzione di un Fondo denominato “Fondo per il reddito di ultima istanza” gestito dal Ministero del Lavoro volto a garantire il riconoscimento – ai lavoratori dipendenti ed autonomi che a seguito dell’emergenza epidemiologica hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività – di una indennità, nel limite di spesa di 300 milioni di euro per l’anno 2020. Con uno o più decreti del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni dall’entrata in vigore del  decreto, verranno definiti i criteri di priorità e le modalità di attribuzione di tale indennità, nonché la eventuale quota del limite di spesa da destinare, in via eccezionale, in considerazione della situazione di emergenza epidemiologica, al sostegno del reddito dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria di cui ai decreti legislativi 30 giugno 1994, n. 509 e 10 febbraio 1996, n. 103.
  •  la sospensione di mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti a breve in scadenza, a favore di micro, piccole e medie imprese, attraverso garanzia statale. Il noleggio auto non è un finanziamento per cui non rientra nella previsione.
  • la sospensione di tasse e contributi: i versamenti potranno essere effettuati in un’unica soluzione entro il 31 maggio. Chi ha fatturato sopra i 2 milioni di euro e non rientra nelle categorie più colpite dall’emergenza Coronavirus dovrà versare entro venerdì 20 marzo tasse e contributi che in origine scadevano il 16 marzo
  •  il potenziamento del fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti. Le modifiche riguardano in particolare: la gratuità della garanzia del fondo, con la sospensione dell’obbligo di versamento delle previste commissioni per l’accesso al fondo stesso; l’ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito, per consentire di venire incontro a prevedibili, immediate esigenze di liquidità di imprese ritenute affidabili dal sistema bancario; l’allungamento automatico della garanzia nell’ipotesi di moratoria o sospensione del finanziamento correlata all’emergenza coronavirus; la previsione, per le operazioni di importo fino a 100.000 euro, di procedure di valutazione per l’accesso al fondo ristrette ai soli profili economico-finanziari al fine di ammettere alla garanzia anche imprese che registrano tensioni col sistema finanziario in ragione della crisi connessa all’epidemia; eliminazione della commissione di mancato perfezionamento per tutte le operazioni non perfezionate; facilitazione per l’erogazione di garanzie per finanziamenti a lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori individuali;
  •  la sospensione dei termini per l’attività di riscossione e contenzioso dell’Agenzia delle Entrate;
  •  il differimento di tutte le assemblee societarie (per chi opera sotto forma di società d agenzia) fino al termine dell’emergenza;
  •  il rafforzamento dei Confidi per le microimprese, attraverso misure di semplificazione.

Pur comprendendo le difficoltà che sta affrontando il Governo in questo momento, riteniamo il Decreto assolutamente inadeguato alle correnti necessità della nostra Categoria. La sospensione del versamento di tasse e tributi, di rate e finanziamenti non è altro che un mero rinvio di un paio di mesi di spese comunque da affrontare in un periodo di profonda crisi di liquidità. Il Decreto prevede un’indennità di 600 euro per il mese di marzo per le partite iva a condizione che non siano iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie, tagliando fuori di fatto tutti gli agenti di commercio che sono obbligatoriamente iscritti sia all’INPS che ad Enasarco. Alla nostra Categoria si applicherebbero invece gli stanziamenti del neoistituito “Fondo per il reddito di ultima istanza”, cioè un indennizzo non sicuro, di carattere “eventuale ed eccezionale”,  indeterminato nell’importo e legato a successivi decreti ministeriali che ne fisseranno “i criteri di priorità e le modalità di attribuzione”. Comprendiamo le difficoltà attuali del Governo, ma non possiamo accettare che circa 230mila lavoratori – già duramente provati dalle conseguenze di questa epidemia – debbano subire una morte certa della loro attività. Federagenti si è da subito attivata nei confronti delle Istituzioni e vi aggiorneremo in merito.