Elezioni Enasarco, il Ministero chiede chiarimenti

FederAgenti > Notizie > Elezioni Enasarco, il Ministero chiede chiarimenti
Elezioni Enasarco, il Ministero chiede chiarimenti
Oggetto, la fornitura delle Pec degli agenti alle liste elettorali da parte della Fondazione
Condividi questo Articolo su:

L’On. Santanchè congiuntamente all’On. Di Stefano, già firmatario di un’interrogazione a risposta scritta sullo stesso argomento, ha presentato all’XI Commissione Lavoro della Camera nella seduta del 9 marzo u.s. una interrogazione a risposta immediata in commissione (la n. 5-08061) sull’ormai ben nota e controversa questione della mail inviata da Enasrco a tutti i suoi iscritti in cui la Fondazione comunicava che, in assenza di espresso diniego da parte dell’agente, avrebbe provveduto a fornire tutti i dati personali in suo possesso (PEC compresa) alle liste elettorali che ne avessero fatto richiesta. Vista la procedura attivata, il Ministero del Lavoro, autorità vigilante sull’Enasarco non si è potuta esimere dal fornire, una sia pur prima ed interlocutoria risposta, da cui è emerso comunque un primo importante ed incontrovertibile dato e cioè che l’Enasarco non ha mai comunicato tale intenzione al Ministero, né conseguentemente ha mai sottoposto all’attenzione dello stesso la Delibera del 3 febbraio al fine di ottenerne l’approvazione. L’Ufficio legislativo del Ministero ha assicurato che “nei prossimi giorni i competenti Uffici formuleranno specifica richiesta di chiarimenti all’Enasarco in ordine alla richiamata delibera”.  La Federagenti ha ufficialmente diffidato la Fondazione Enasarco dal mettere in pratica la delibera sopra richiamata, informando della questione il Ministero del lavoro ed il Garante, per evitare che i circa 230.000 iscritti alla Fondazione, la stragrande maggioranza dei quali ignari dell’iniziativa, possano essere subissati di comunicazioni di propaganda elettorale sulla propria Pec in quello che pare essere un vero e proprio sopruso ai loro danni. “Condivido le perplessità della Federagenti sulla procedura adottata di silenzio-assenso che sembra palesemente anomala – sostiene Laura Allegrini, fondatrice di Azione Nazionale, che ha voluto fortemente investire il Governo della questione  – e rischia di creare un pericoloso precedente per altre elezioni di categoria e/o di ordini professionali. Auspico quindi che il Ministero approfondisca celermente, magari dopo aver acquisito l’autorevole parere del Garante per la Privacy.”

Clicca qui per visualizzare l’Interrogazione.

Clicca qui per visualizzare la Risposta.