Elezioni Enasarco, ma quale democrazia….

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Elezioni Enasarco, ma quale democrazia….
Con un escamotage chi governa da anni l’ente tenta di non far concorrere la nostra associazione
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Cari Colleghi agenti, rammentate poco tempo fa di aver ricevuto una email dall’Enasarco in cui si anticipava l’introduzione delle elezioni per il rinnovo del Cda, presentandola con grande enfasi come “una svolta storica che permetterà agli iscritti di scegliere direttamente i propri rappresentanti in consiglio e, dunque, l’organo di vertice di Enasarco”?

Ebbene, la realtà – svelata dal Sole24Ore – è ben diversa. Cliccando QUI potrete leggere cosa intendono fare veramente le associazioni attualmente presenti nel cda Enasarco. In buona sostanza vorrebbero prevedere l’obbligo (art. 12, 4° comma) per chi già non siede nel cda (sia esso un singolo iscritto, un raggruppamento di iscritti o una associazione di categoria) di dover raccogliere 12.500 firme per poter presentare una lista, mentre i sindacati attualmente presenti nel cda – che guidano l’ente con  risultati sotto gli occhi di tutti – ne sarebbero esentati sulla base di un requisito pretestuoso.

Un paletto messo da chi non ha alcuna intenzione di contarsi perché altrimenti verrebbe ridimensionato il suo reale peso all’interno della Categoria e previsto col solo scopo di tentare di evitare che Federagenti, che da anni denuncia una gestione disastrosa dell’ente, possa entrare in Enasarco, come avverrebbe con elezioni “alla pari”.

Dopo aver assistito negli ultimi anni ad una governance dell’ente fatta più volte oggetto di eclatanti indagini televisive e giornalistiche nonché di decine di interrogazioni parlamentari bipartisan, ed aver appreso le reali intenzioni di chi vorrebbe continuare a gestire la previdenza di categoria, la Federagenti  che insieme ad Anasf – promotori finanziari – e Fiaip – agenti immobiliari – costituisce il comitato “Enasarco no grazie”, manifesta con assoluta fermezza la propria contrarietà ad accettare qualsiasi soluzione che tenda a preservare o tutelare inesistenti ed anticostituzionali rendite di posizione di associazioni che hanno il dovere di confrontarsi, a parità di diritti, con chi da anni chiede a gran voce libere e democratiche elezioni per il Cda della fondazione.

È un principio costituzionale inviolabile quello che garantisce che i soggetti dotati del diritto di voto attivo e passivo debbano sottostare, nel contesto elettorale alle stesse regole e condizioni. Ci batteremo in ogni sede affinché questo sacrosanto diritto sia garantito.