Enasarco, perchè diciamo NO al rinvio delle elezioni

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Enasarco, perchè diciamo NO al rinvio delle elezioni
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Elezioni Enasarco: le vere e imbarazzanti ragioni dei “signori del rinvio” ovvero quando purtroppo il Coronavirus viene preso a pretesto per impedire il cambiamento (ma gli agenti di commercio ed i consulenti finanziari non si faranno prendere in giro).
La Fondazione Enasarco, come ben noto dal 17 al 30 aprile, svolgerà le proprie elezioni con modalità elettronica per il rinnovo degli Organi di Governance: l’Assemblea dei delegati e il Cda.
Queste elezioni sono le seconde nella storia dell’Ente (dopo le prime del 2016 istituite dai Ministeri vigilanti in sostituzione del precedente sistema di “nomine” per garantire una maggiore democraticità e partecipazione) in cui gli iscritti saranno chiamati a scegliere a chi far amministrare i propri risparmi pensionistici. Come nel 2016, il voto sarà esclusivamente online e gli elettori potranno esprimere la propria scelta tramite pc, tablet e smartphone.
In questi giorni di emergenza sanitaria, nei quali tutti siamo costretti a stare in casa, è aumentata la presenza e l’attività di ciascuno di noi sulle reti social: Facebook, Linkedin, Instagram, Whatsapp e altre simili risorse ci permettono di essere in contatto con gli altri, di svolgere il nostro lavoro e di essere informati.
Il fenomeno riguarda anche gli agenti di commercio, i consulenti finanziari ed i mediatori del credito, fermi come tutti noi anziché essere in giro a fare ordini come succede normalmente e come ci auguriamo tornerà a succedere presto.
A questo proposito, ci pare opportuno precisare alcuni punti pretestuosamente utilizzati da altri. Non è vero che la categoria – giustamente preoccupata dei riflessi dell’emergenza Coronavirus sulla salute e sulle inevitabili ripercussioni negative sull’economia del paese – sia poco attenta o addirittura infastidita dall’argomento elezioni e che, quindi, sia meglio rinviare le elezioni, come invece vorrebbero i “signori del rinvio”, sempre più attenti alla conservazione delle loro poltrone e meno attenti alle esigenze reali degli agenti, soprattutto in questo attuale e particolare momento.
È questo, infatti, che vorrebbero alcuni membri del Cda con il consiglio indetto giovedì 26 marzo, un Cda straordinario, per discutere tale ipotesi e per proporre un rinvio delle stesse elezioni “fino alla fine dell’emergenza” e non per discutere dei problemi VERI e DRAMMATICI che stanno vivendo gli agenti, i consulenti finanziari, i mediatori del credito e le aziende mandanti.
Riteniamo che un tale rinvio sarebbe non solo ingiustificato ma anche illegittimo, in quanto, qualora venisse adottato, avverrebbe in mancanza dei poteri necessari e di ogni necessaria determinazione da parte dei Ministeri vigilanti.
È di tutta evidenza, infatti, come non possano essere gli stessi amministratori dell’Ente a decidere il prolungarsi sine die del proprio mandato, con ciò mantenendo posizioni di influenza e prestigio ed auto elargendosi quindi  ulteriori compensi, sottraendosi inopinatamente al giudizio degli iscritti che si deve esprimere proprio attraverso le elezioni.
I “signori del rinvio” sanno bene che le elezioni costituiranno il momento in cui ciascun agente potrà esprimere il proprio giudizio sul loro operato e loro non vogliono che questo accada. E non vogliono che accada perché lamentano di non poter fare oggi una campagna elettorale con cui rappresentare i loro programmi.
Sarebbe troppo ovvio ribadire come le modalità di voto e gli strumenti telematici e social consentano una corretta propaganda elettorale e, per l’effetto, un corretto esercizio del diritto di voto, che si esprime online da casa propria davanti al proprio pc o al proprio smartphone, come sarebbe troppo ovvio immaginare a quale consesso partecipativo possa arrivare la rappresentazione di tali programmi da parte di tali signori.
Di certo non è tollerabile sentirsi dire che il rinvio debba avvenire “per il bene” degli agenti perché questo costituisce l’ennesimo segno di scarso rispetto per la categoria e per la sua intelligenza. Non accettiamo in alcun modo che questi signori ci vengano a dire che il rinvio è necessario per gli interessi degli agenti in quanto gli interessi degli agenti richiedono che questi signori vadano presto a casa consentendo un rinnovamento della Fondazione.
Il rinvio avverrebbe solo per gli interessi di questi signori. Non chiedono il rinvio delle elezioni ma chiedono LA PROROGA delle loro poltrone. Si tratta di poltrone che sentono traballare, posizioni non più sicure nelle quali sono seduti da troppi anni. E allora anche il Coronavirus serve per tentare di rinviare il crollo.
Di fonte all’ennesimo episodio, che verrà messo in atto da questi signori, di considerare la Fondazione come una cosa propria, di sospendere le elezioni e di prorogarsi i poteri a tempo indeterminato, non resteremo fermi a guardare ma investiremo con le azioni più opportune i Ministeri vigilanti in quanto solo questi, in virtù della loro autorevolezza e dei loro poteri, potranno essere garanti del corretto svolgimento della competizione elettorale.