Pensione “quota 100”, che garbuglio per gli agenti!

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Pensione “quota 100”, che garbuglio per gli agenti!
Federagenti presenta Interpello al Ministero del Lavoro per ottenere chiarimenti
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L’introduzione della cd. quota 100, che permette ai “lavoratori” – compresi gli autonomi iscritti alla gestione commercianti – con un’età anagrafica non inferiore a 62 anni e un’anzianità contributiva non inferiore a 38 anni, di conseguire il diritto alla pensione anticipata, presenta evidenti criticità in relazione agli agenti e rappresentanti di commercio. Infatti, secondo il dato letterale contenuto nella previsione legislativa, l’agente oltre a dover cessare definitivamente l’attività lavorativa non dovrebbe percepire alcun reddito da lavoro successivamente alla liquidazione del primo rateo della pensione. Si consideri che per presentare domanda di pensione l’interessato deve attendere la maturazione dei requisiti e che il diritto al pagamento del trattamento pensionistico sorge dopo tre mesi. Tali condizioni, risultano estremamente problematiche per la categoria, in quanto l’agente, per ovvie questioni legate al diritto alle indennità di fine rapporto deve attendere la maturazione dei requisiti pensionistici per deve dare il preavviso alla mandante, e tale preavviso può durare anche 6 mesi, facendo così terminare il rapporto ben oltre il termine previsto per la corresponsione della prima rata pensionistica; inoltre, è ben noto che nella normalità l’agente continua a percepire le provvigioni che via via maturano in relazione agli affari andati a buon fine successivamente alla cessazione del contratto. Laddove, quindi il Ministero del Lavoro e l’Inps, fornissero una interpretazione strettamente letterale del dato normativo, l’agente non potrebbe percepire la pensione nell’anno di cessazione dell’attività in tutti quei casi in cui nel corso del medesimo venissero liquidati compensi e/o importi comunque riferiti al pregresso rapporto agenziale. La Federagenti, segnalando i rischi di evidente diseguaglianze fra le diverse categorie di lavoratori che una interpretazione letterale della norma comporterebbe ha ufficialmente sollecitato gli organi competenti, al fine di fornire rassicurazioni circa la possibilità per la categoria di fruire di tale nuovo istituto senza sorprese e/o ingiuste penalizzazioni. Vi terremo aggiornati sugli sviluppi.