Dopo più di un mese dall’inizio dell’emergenza sanitaria, nella più completa latitanza di questa maggioranza, dove non è stato deliberato nessun intervento a sostegno degli Agenti, dei Consulenti Finanziari e delle Imprese Mandanti, il CdA dell’Ente, svoltosi ieri 1 aprile, ha deliberato come stanziare i poco più di 8 milioni di euro a favore dei circa 215.000 iscritti all’ente per l’emergenza coronavirus. La delibera è stata assunta a maggioranza, col voto contrario di Federagenti, Fiarc, Anasf e Confesercenti, che sostengono la coalizione “Fare Presto!” e col voto invece favorevole di tutto il resto del CdA. I nostri rappresentanti hanno ritenuto insignificante ed offensivo uno stanziamento così irrisorio – che visto l’importo ed il relativo Disciplinare potrà riguardare solo circa il 3% degli iscritti – ritenendo si dovesse fare ben altro, anche per aumentarlo, riuscendo così ad aiutare tutti gli iscritti. Si doveva ad esempio chiedere con più forza e determinazione al Governo di poter sforare dai limiti di Bilancio (nel rispetto della sostenibilità dell’ente) e utilizzare da subito anche gli stanziamenti previsti dai regolamenti per le “calamità naturali” (ulteriori 2 milioni di euro) per erogare, attraverso interventi concreti, sostegni economici più consistenti. Come anche si doveva consentire l’anticipazione del FIRR su base volontaria ed attivare un fondo di garanzia con istituti bancari, per garantire una maggiore liquidità agli iscritti. Mentre i 10 che hanno votato a favore lo hanno fatto al motto di “meglio questo che niente”. Ma ci dovevano pensare prima! Sono gli stessi che con una delibera del 26 marzo avevano rinviato a tempo indeterminato le elezioni, con una auto-proroga del proprio posto e dei propri compensi (anche in tal caso col nostro voto contrario) in barba ad ogni più elementare regola di democrazia e trasparenza. In un momento come questo, servono sostegni veri attraverso procedure rapide e non frenate da contorti cavilli burocratici. In un momento come questo, agli iscritti serve un CdA forte che tuteli loro e nessun altro interesse. In una situazione come questa serve un nuovo CdA con pieni poteri e non un CdA in proroga che, in quanto tale, sarebbe legittimato solo atti ad di ordinaria amministrazione. E proprio sulle Elezioni, ieri è intervenuta una importante novità: il Ministero del Lavoro, che vigila sull’Enasarco, ha intimato al presidente dell’ente di ripristinare immediatamente le elezioni del CdA (che si terranno quindi dal 17 al 30 aprile), dando la massima diffusione della notizia agli iscritti, ritenendo la decisione di rinviarle illegittima, irragionevole ed immotivata. Quindi tra pochi giorni si voterà, ripristinando il sacrosanto diritto degli iscritti di poter votare e l’altrettanto sacrosanto dovere degli amministratori di essere soggetti al giudizio delle persone cui amministrano i risparmi pensionistici. Quando tra pochi giorni si voterà, ricordatevi tutto questo.
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Enasarco, briciole agli iscritti
Erogazioni assolutamente insufficienti: il CDA Enasarco si accontenta e scontenta gli Agenti di Commercio