Il caro carburante strangola noi agenti

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Il caro carburante strangola noi agenti
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Mentre la categoria è ancora colpita dagli strascichi della crisi pandemica e completamente dimenticata dall’ultimo decreto sostegni ecco arrivare l’onda anomala del “caro carburante” (Benzina, gasolio, gpl) causato dalla crisi ucraina e dalle spinte inflazionistiche sempre più forti che rischiano di minare gli obiettivi di ripresa che il governo si è dato con il PNRR.

Come noi ben sappiamo l’agente di commercio percorre mediamente circa 50.000 km annui (di cui una gran parte su rete autostradale)ed in un anno il prezzo dei carburanti è aumentato in modo esponenziale (basti pensare che al 1° gennaio 2021 la benzina valeva 1,42€/lt; il gasolio 1,30€/lt; il Gpl 0,62€/lt).

Si tratta di aumenti insostenibili per la categoria che si vanno ad aggiungere al “caro bollette” ed è per questo che Federagenti chiede con forza al Governo un intervento di sostegno a favore della categoria per esempio aumentando il credito di imposta sui carburanti previsto per gli agenti e rappresentanti di commercio in sede di dichiarazione dei redditi.

Chiediamo nuovamente al ministro dell’economia e finanze, delle infrastrutture ed ai presidenti delle Commissioni Finanze di Camera e Senato la detrazione del 100% del costo del carburante e meccanismi di salvaguardia a fronte dell’impennata continua dei prezzi. Serve poi ridurre subito il costo dei carburanti agendo sulle accise e sterilizzando l’iva, che rappresentano circa il 60 per cento del prezzo finale.

L’Esecutivo deve aver ben chiaro che a fronte di costi nettamente aumentati gli ordinativi sono diminuiti ed i pagamenti da parte delle mandanti (anch’esse in sofferenza) sono fortemente dilazionati. I prezzi dei prodotti da noi proposti in molti casi sono diventati insostenibili per i potenziali acquirenti e con i carburanti a questo livello non si riesce nemmeno a coprire i costi per visitare la clientela. La categoria è in forte sofferenza e prova ne sono le decine di migliaia di cessazioni registrate dalle camere di commercio nell’ultimo periodo. Rinnoviamo nuovamente al Governo queste nostre proposte, sperando di non essere costretti a forti iniziative di protesta che non potrebbero che complicare ulteriormente la situazione che tutti noi stiamo oggi vivendo.