Prezzi carburante, interviene la Guardia di Finanza

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Le cosiddette ‘7 sorelle‘ del mercato petrolifero italiano (Api, Eni, Esso, Q8, Shell, Tamoil e Total-Erg) sono state oggetto di un’indagine preliminare conoscitiva della Procura di Varese e della Guardia di Finanza per ricostruire la filiera delle attività che concorrono alla formazione del prezzo del carburante al dettaglio e per stabilire se l’aumento di prezzi dei prodotti petroliferi sia da attribuire al fisiologico andamento del mercato o se, invece, sia falsato da manovre speculative delle compagnie. Tale indagine avrebbe evidenziato – secondo la stampa nazionale – l’esistenza di un “cartello” tra le principali compagnie petrolifere operanti sul territorio nazionale in grado di favorire  la raffica di rialzi dei prezzi dei carburanti degli ultimi anni, che sarebbero quindi ‘totalmente ingiustificati‘. Per ragioni di competenza territoriale, l’indagine è passata alle procure di Milano e Roma.

Qualora effettivamente le indagini appurassero che il prezzo in rialzo continuo dei carburanti nel nostro paese non è legato al prezzo della materia prima ma ad elementi puramente speculativi, la nostra associazione lancerà una campagna a livello nazionale per assistere tutti gli agenti di commercio che vorranno costituirsi parte offesa e chiedere il risarcimento di quanto pagato in più.