All’interno di un articolo pubblicato oggi sul Sole24Ore, intitolato “Enasarco va allo scontro sul portafoglio di titoli strutturati” si parla ancora una volta del portafoglio di titoli strutturati in mano all’ente e dei problemi da anni irrisolti derivanti dalla gestione degli stessi.
Trattasi di circa 1,451 miliardi di euro che la fondazione ha cercato di ristrutturare più volte trattandosi – secondo l’autorevole quotidiano economico – di “strumenti finanziari molto raramente efficienti, oltre che molto costosi, che una volta sottoscritti, liquidarsene senza perdite è impresa di rara difficoltà”.
La società prescelta per tale ristrutturazione – sempre secondo il giornale – avrebbe ricevuto l’incarico da Enasarco senza gare pubbliche né beauty contest, circostanza che se confermata effettivamente risulterebbe quanto meno singolare. Il capitale conferito dall’ente sarebbe stato poi investito in un altro strumento finanziario, con sede a Mauritius, paese inserito nella black list della finanza internazionale.
Il che di per sé non è illegale, “purché ne sia informata l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, cioè il servizio antiriciclaggio della vigilanza – continua il quotidiano – “in ogni caso a queste latitudini è difficile venire a capo dell’operatività di un fondo di questa natura: costi, net asset value, gestore, sono dettagli raramente comunicati”.
Da anni Federagenti sottolinea la propria contrarietà alla gestione finanziaria dell’Enasarco, arrivando a consegnare – già nel 2010 – una dettagliata relazione alla Commissione Parlamentare di controllo degli enti previdenziali, in cui si evidenziava il peso notevolissimo dei bond ed obbligazioni strutturate all’interno del portafoglio mobiliare dell’ente, soprattutto se riferito ad un ente che gestisce le pensioni di una categoria e quindi dovrebbe agire con particolare cautela scegliendo investimenti poco rischiosi e assolutamente trasparenti.
Ma qual è il reale valore dei titoli strutturati detenuto da Enasarco? Quanto rendono? Quanto è costato questo investimento? E soprattutto, come si chiede il Sole24Ore, “Lo sapevano gli agenti di commercio che i loro contributi previdenziali gestiti da Enasarco andavano a finanziare alcuni veicoli off shore tra Londra, Malta e Mauritius? “ Ovviamente no…