Enasarco, contributo o tassa?

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Enasarco, contributo o tassa?
Interrogazione parlamentare di Pagliari (PD)
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Il 27 maggio u.s. è stata  presentata una nuova interrogazione parlamentare a risposta scritta da parte del Senatore Giorgio Pagliari (PD)  in relazione ad alcuni principi del sistema previdenziale Enasarco, definiti dall’interrogante “socialmente ingiusto”. La riportiamo integralmente di seguito

“Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dell’economia e delle finanze

Premesso che, per quanto risulta all’interrogante:

  • stando a quanto viene riferito, quasi 500.000 ex agenti di commercio non hanno maturato la pensione pur avendo versato contributi all’Enasarco anche per decine di migliaia di euro;
  • di questi, circa 150.000 hanno versato per più di 5 anni;
  • il regolamento Enasarco prevede per gli iscritti all’ente prima del 1° gennaio 2012 il diritto alla pensione per chi, nel 2014, raggiunga quota “87”, cioè 65 anni di età e 22 di contributi;
  • la mancata maturazione dei requisiti comporterà la perdita dei contributi da parte di tutti coloro che non sono titolari;
  • il problema della non ripetibilità dei contributi riguarda tutti coloro, che, per qualsivoglia ragione, non maturino i requisiti per la percezione della pensione, indipendentemente dal fatto che abbiano o non abbiano maturato i 7 anni che consentono la contribuzione volontaria;
  • a giudizio dell’interrogante, il principio dell’irripetibilità appare più che mai oggi, nel contesto dell’attuale crisi socio-economica, socialmente ingiusto. Il che rafforza il profilo di illegittimità costituzionale dell’irripetibilità, peraltro in contrasto con i principi generali in materia di contratti, in particolare di contratti a prestazione corrispettive;
  • nell’ottica della previdenza obbligatoria, la trattenuta del versato, quando sia pacifica l’impossibilità del maturare del diritto alla pensione, configura una forma di tassazione in contrasto con gli articoli 23 e 53 della Costituzione;
  • tale problema interessa non solo chi è un ex agente, ma anche quelli tuttora in attività. Se domani cessassero i mandati, infatti, costoro perderebbero irrimediabilmente i versamenti effettuati a meno di accedere alla prosecuzione volontaria (con almeno 7 anni di contributi) con tutti gli inconvenienti che ciò comporta,

si chiede di sapere quale sia la posizione in merito dei Ministri in indirizzo”.