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Egregio Collega
Lo scorso 19 settembre il cda Enasarco ha deliberato di elevare, con decorrenza dal 2017 il requisito anagrafico per la pensione Enasarco dagli attuali 65 a 67 anni, mantenendo la possibilità di andare in pensione a 65 o 66 anni ma con una ulteriore riduzione della pensione.
L’aumento da 65 a 67 anni era stato richiesto dall’attuale Governo nella prospettiva di garantire sia la stabilità dell’ente per gli anni futuri sia l’adeguatezza delle pensioni a favore degli agenti di commercio, non bastando, evidentemente, gli enormi sacrifici richiesti alla nostra categoria negli ultimi anni (aumento dei contributi da versare, diminuzioni delle prestazioni erogate) e la vendita dell’immenso patrimonio immobiliare, unica reale garanzia del pagamento delle future pensioni.
Sostanzialmente il cd “Governo dei tecnici” ha così confermato quanto già affermato da tempo dalla nostra associazione circa la grave situazione in cui versa l’Enasarco e l’inutilità del progetto “Mercurio”.
Peraltro è bene sottolineare come l’aumento dell’età anagrafica (66, 67.. fino addirittura ad arrivare a 70 anni) fosse già realtà in quanto previsto dal nuovo Regolamento Enasarco in vigore dallo scorso 1° gennaio 2012 (votato anche da Fnaarc, Usarci e Fiarc, non da Federagenti) in relazione agli agenti di commercio in possesso del requisito dei 20 anni di contribuzione (vale a dire la stragrande maggioranza degli iscritti Enasarco) attraverso il meccanismo delle cd “quote”.
Alla luce di ciò appare piuttosto singolare la posizione ufficiale dell’Usarci secondo cui la propria azione, concretizzatasi nell’adozione dello strumento dello scivolo per poter andare in pensione a 65 o 66 anni, avrebbe evitato che il Governo Monti ed il ministro Fornero trasformassero gli Agenti di Commercio in una Categoria di esodati. C’è da chiedersi come mai l’Usarci non abbia fatto queste stesse considerazioni quando i suoi consiglieri hanno votato, poco più di un anno fa, a favore del meccanismo delle “quote” che ha avuto proprio l’effetto di aumentare l’età pensionistica anche ben oltre i 67 anni!!!
Ecco le nuove misure deliberate dal cda Enasarco il 19 settembre 2012 nei confronti de gli agenti e rappresentanti di commercio:
– incremento graduale dal 2017 al 2019 per gli uomini e dal 2022 al 2024 per le donne dell’età pensionabile a 67 anni, con la possibilità per gli iscritti aventi, a tale data, almeno 65 anni, 20 anni di contributi e quota 90, di anticipare il conseguimento della pensione di vecchiaia di uno o due anni, rispetto ai nuovi requisiti pensionistici con contestuale riduzione del trattamento nella misura del 5% per ogni anno di anticipazione;
– incremento anticipato dell’aliquota contributiva destinata a titolo di solidarietà, ferma restando l’aliquota complessiva del contributo previdenziale obbligatorio;
– contenimento della perequazione delle pensioni per gli anni 2014-2016 attraverso la riduzione dell’indice ISTAT di due punti percentuali;
– innalzamento per uomini e donne a 72 anni dell’età per poter richiedere il supplemento di pensione (precedentemente previsto a 70 anni)
A tali misure si aggiunge, per legge, quella del contributo di solidarietà a carico dei pensionati nella misura dell’1%, per gli anni 2012-2013. (art. 24, comma 24, D.L. 201/2011)
Come fa l’Usarci a gridare “Vittoria” (in realtà se lo chiede anche la Cisl che pur siede nel CdA Enasarco)????? Dubitiamo possano utilizzare questi toni trionfalistici gli iscritti Enasarco, costretti a subire l’ennesima penalizzazione senza essere stati nemmeno ascoltati in merito! Per Federagenti tale “novità” rappresenta invece la sconfitta di chi vuole tenere in piedi l’Enasarco ad ogni costo ed a dispetto dei santi. Del resto, tantissimi colleghi si chiedono e ci chiedono quali garanzie ci siano che a brevissimo non vengano loro richiesti nuovi ulteriori sacrifici, visto che non sono passati che pochi mesi dall’entrata in vigore del Regolamento 2012 che già ne ha previsti di particolarmente pesanti.
Per Federagenti le strade sono ormai due: la prima, continuare a tenere in vita l’Enasarco, sapendo però che in futuro saranno probabili per gli agenti e rappresentanti di commercio ulteriori aumenti dei contributi da versare e dell’età anagrafica; la seconda (che Federagenti caldeggia da tempo) sospendere la vendita degli immobili – ad oggi ancora agli inizi – e far confluire l’Enasarco nell’Inps in una gestione separata, chiaramente con la salvaguardia dei diritti acquisiti.
Ti chiediamo di esprimere la tua opinione – e di trasmettere questa comunicazione a più colleghi possibile, vista l’importanza dell’argomento – votando su www.referendumenasarco.it