D’ALIA – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Premesso che:
la fondazione Enasarco è l’ente di previdenza ed assistenza integrativa, seppur di fatto obbligatoria, assieme all’INPS, degli agenti e rappresentanti di commercio;
l’Enasarco si appresta alta vendita dell’intero patrimonio immobiliare (cosiddetto Progetto “Mercurio”);
tale progetto prevede di investire in Borsa ed in strumenti finanziari la presunta plusvalenza derivante dalla vendita degli immobili, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere un rendimento pari al 5 per cento;
il raggiungimento di tale rendimento sul mercato finanziario appare oggi irrealizzabile, a meno che non si ricorra all’adozione di strumenti ad alto rischio che mal si adatterebbero al portafoglio di un ente di previdenza;
peraltro, la Commissione parlamentare di controllo sugli enti gestori di previdenza ha affermato, in relazione agli investimenti mobiliari effettuati da tali Casse, che «Appare necessario attivare controlli rivolti ad accertare la congruità tra le tipologie di investimento e la finalità previdenziale di quest’ultimo (…) E’ in tale ottica che l’utilizzo di strumenti finanziari diretti, derivati e strutturati deve essere inquadrato e giustificato. Risulta pertanto importante accertare che l’utilizzo dello strumento finanziario sia effettuato nella piena consapevolezza, da parte di chi à deputato all’amministrazione delle risorse patrimoniali, sia della natura dello strumento nella sua tipologia qualitativa, il che richiede un’adeguata comprensione dei meccanismi logici che ne sono alla base, sia della sua adeguatezza alla finalità previdenziale. Tali consapevolezze dovranno altresì essere integrate da quella relativa alla misura di esposizione al rischio che l’utilizzo dello strumento finanziario comporta, la cui quantificazione deve essere effettuata in modo realistico secondo un “principio di massima perdita realizzabile” e quindi confrontata con la quantificazione del guadagno realisticamente conseguibile. Atteso che, comunque, nel trade-off rischio-rendimento si deve privilegiare la riduzione dei rischio (…) L’utilizzo di strumenti derivati e/o strutturati deve avvenire solo in presenza di adeguate e documentate valutazioni espressamente effettuate dalle quali deve emergere con chiarezza a fronte del rischio il “profilo di utilità previdenziale attesa”. L’utilizzo di strumenti derivati e strutturati, secondo quanto accertato dal Ministero dei Welfare (…) presenta in diversi casi aspetti di criticità in termini quantitativi, nonché eccessivi livelli percentuali di utilizzo (…)» (Resoconto della Commissione di mercoledì 27 gennaio 2010);
migliaia di agenti e rappresentanti iscritti alla fondazione hanno chiesto l’annullamento del progetto di cui sopra, alla luce dei dubbi emersi dalle molteplici inchieste giornalistiche e televisive (in primis “L’Espresso” e Ballarò”);
lo stesso Ministero dei lavoro e delle politiche sociali, con circolare dei 16 marzo 2010, ha raccomandato agli enti di previdenza privatizzati di adottare tassi di rendimento del patrimonio ben ai di sotto del limite massimo individuato con decreto dello stesso Ministero dì concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze ed in base alle indicazioni dei consiglio nazionale degli attuari e del Nucleo di valutazione nel 2007, in virtù del principio di prudenza e della reale situazione del mercati finanziari;
non consta all’interrogante che la fondazione Enasarco abbia intrapreso iniziativa alcuna volta a dare attuazione alla sopracitata circolare in relazione a quanta previsto nel progetto “Mercurio”,
si chiede di sapere:
se il Ministero in indirizzo, stante l’inerzia della fondazione Enasarco ed a tutela delle centinaia di migliaia di cittadini coinvolti, circa 18.000 famiglie inquiline dell’ente nonché circa 400.000 agenti in attività e pensionati, non ritenga doveroso, prima dell’inizio della vendita del patrimonio immobiliare, prevista per (‘ultimo trimestre 2010, richiedere all’Enasarco adeguate garanzie in grado di confermare l’obiettivo del rendimento del 5 per cento sul mercato finanziario a fronte dei richiesti principi di prudenza;
se, in mancanza di tali garanzie, non ritenga opportuno invitare la fondazione a sospendere 11 gia richiamato progetto “Mercurio”.”
Federagenti ritiene estremamente rischioso il progetto di dismissione immobiliare per il futuro previdenziale della Categoria ed ha per questo chiesto alle Istituzioni competenti la sospensione delle procedure di vendita.