Federagenti sul “Caro Carburante”: il Governo deve intervenire subito

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Federagenti sul “Caro Carburante”: il Governo deve intervenire subito
Federagenti - Caro carburante - Il Governo deve intervenire subito
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Da inizio 2021 ad inizio 2022 in un anno il prezzo dei carburanti era già aumentato in modo esponenziale,  la benzina aveva avuto un aumento del +19%e questo ci aveva già fatto chiedere alle Istituzioni di intervenire, non ritenendo giustificata tale crescita.

Purtroppo proprio in questo ultimo periodo anche per via della situazione internazionale e della guerra Russia/Ucraina la benzina ha raggiunto – secondo i dati dell’Osservatorio Federagenti – al 13 marzo 2022 rispetto ad inizio 2021 un +39%; il gasolio nello stesso periodo è arrivato +44% ed il Gpl a + 30%.

Come noi ben sappiamo l’agente di commercio percorre mediamente circa 50.000 km annui (di cui una gran parte su rete autostradale). Gli agenti e i rappresentanti di commercio sono strozzati dal caro carburante ormai divenuto una tassa quotidiana per chi, come queste categorie professionali, ripone proprio nell’automobile il primo strumento di lavoro ed il proprio “ufficio”, quale strumento essenziale per la propria attività.

Si tratta di aumenti insostenibili per la categoria che si vanno ad aggiungere al “caro bollette” ed è per questo che Federagenti chiede con forza al Governo un intervento di sostegno a favore della categoria. Le ipotesi sul tavolo sono diverse, si potrebbe aumentare il credito di imposta sui carburanti previsto per gli agenti e rappresentanti di commercio in sede di dichiarazione dei redditi, si potrebbero sterilizzare le accise e l’Iva (quest’ultima ha rilevanza solo per gli agenti in regime forfetario) che pesano circa per il 60% del prezzo finale, si potrebbe avere una detrazione del 100% del costo del carburante (ora ferma all’80%). Quale che sia la soluzione preferita dal Governo, chiediamo però di agire: non basta dire che l’impennata dei prezzi è ingiustificata e che è una operazione speculativa, perché intanto a rimetterci sono solo i lavoratori che più utilizzano l’autovettura.

Sono interventi che da tempo chiediamo al Ministero dell’economia e finanze, delle infrastrutture ed alle Commissioni Finanze di Camera e Senato come da tempo chiediamo meccanismi di salvaguardia a fronte dell’impennata continua dei prezzi.

Ma non c’è solo questo grande problema. Infatti l’Esecutivo deve aver ben chiaro che le sanzioni emesse nei confronti della Russia stanno determinando che a fronte di costi nettamente aumentati gli ordinativi sono diminuiti ed i pagamenti da parte delle mandanti (anch’esse in sofferenza) sono fortemente dilazionati. Non solo, c’è penuria di prodotto e le mandanti tendono a ridurre le provvigioni o i fatturati di noi agenti portando alcuni clienti come direzionali.

Tutto ciò contribuisce alla chiusura dell’attività, con la beffa di non poter utilizzare alcun ammortizzatore sociale (cassa integrazione, indennità di mobilità ecc.) prevista invece per i lavoratori dipendenti.

Chiediamo al Governo di intervenire, per evitare anche operazioni di forte protesta che in questo momento non gioverebbero proprio a nessuno, ma che a fronte di un silenzio assordante da parte delle Istituzioni nessuno può escludere.