Il 1° Maggio degli Agenti di Commercio

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Il 1° Maggio degli Agenti di Commercio
Il segretario generale Federagenti alla Cerimonia di omaggio alla memoria dei lavoratori caduti sul lavoro
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Il Segretario Generale Gaburro con il Preseidente Napolitano
Il Segretario Generale Gaburro con il Presidente Napolitano

Alla commemorazione, durante la quale il Presidente Napolitano ha reso omaggio al monumento dedicato alle vittime sul lavoro, presso la sede centrale dell’Inail di Roma, sono stati invitati oltre al sindaco capitolino Alemanno, al presidente della Regione Zingaretti  ed al Ministro del Lavoro Giovannini, i rappresentanti dei sindacati del lavoratori e del mondo imprenditoriale.

L’anno scorso siamo scesi in piazza a Cosenza insieme a tantissimi colleghi per sottolineare le difficoltà della professione, rese ancor più forti nel Meridione dall’assoluta assenza di infrastrutture, mentre quest’anno abbiamo risposto – in rappresentanza della Cisal, confederazione cui Federagenti aderisce – all’invito del Quirinale a partecipare a questa giornata per testimoniare direttamente alle Istituzioni l’estrema difficoltà della professione di agente di commercio.

Il richiamo di Napolitano alla necessità di una cooperazione forte tra mondo imprenditoriale e sindacati – testimoniato dall’invito a partecipare a questa occasione rivolto sia alle associazioni dei lavoratori che a quelle degli industriali e commercianti – ci trova assolutamente d’accordo.  Questo del resto è il presupposto che ha portato alla firma dei nuovi  Accordi Economici Collettivi Federagenti sottoscritti lo scorso 12 aprile con parti datoriali che rappresentano piccole e medie imprese, che non solo costituiscono la grande maggioranza del nostro tessuto economico, ma che anche subiscono  l’attuale stato di crisi, con conseguenze simili (difficoltà di accesso al credito, difficoltà a trovare nuovi sbocchi di mercato)  a quelle che stanno incontrando gli agenti di commercio. Ma la condivisione di obiettivi ed il superamento di steccati ideologici tra il mondo delle imprese e lavoratori non basta. Come sottolineato dal neo Ministro del Lavoro Giovannini occorre rimettere in movimento interi settori economici fiaccati dalla peggiore crisi economica della storia del nostro Paese e – aggiungiamo noi – ciò può avvenire solo attraverso agevolazioni fiscali a favore sia delle mandanti che degli agenti e rappresentanti di commercio. Quanto affermato dal Capo dello Stato in questa occasione circa la centralità del Lavoro è assolutamente condivisibile e la drammatica perdita dei posti di lavoro e la mancanza di ricambio generazionale sono aspetti che si riscontrano anche nel mondo degli agenti di commercio. Nella nostra Categoria sono tantissimi i colleghi che non hanno più ormai un mandato di agenzia e che – a differenza dei lavoratori dipendenti – non possono attingere ad alcun ammortizzatore sociale. Con l’ulteriore rischio di perdere quanto accantonato all’Enasarco – se iscritti all’ente prima del 2012 – a meno di versare i cd. “versamenti volontari” che molte volte non risultano essere convenienti. Per non parlare dell’età media che continua a salire, dell’assenza di agenti di commercio under 30 e più in generale di una professione che non “attrae” e che non è più conveniente svolgere.

L’odierno omaggio del Presidente Napolitano ai caduti sul lavoro ci porta doverosamente a riflettere su quanto sia pesante, difficile e rischiosa la nostra professione e ci conduce a tutta una serie di domande. Le morti dei colleghi rubricate quali incidenti di auto non sono invece da considerarsi delle morti sul lavoro? E ciò non vale anche per gli infortuni? Non sarebbe opportuno introdurre la deducibilità fiscale integrale dei costi dell’autovettura (oggi dell’80% e per un valore massimo pari a 25.000 euro, valore fissato nel 1998 e mai più aggiornato) consentendoci una manutenzione più puntuale  del nostro “ufficio itinerante”? Quanto usurante è una professione in cui mediamente si percorrono 50.000 km l’anno solo per recarsi sul luogo di lavoro (ovverosia il cliente) per poi svolgere la propria attività di intermediazione, nella speranza del “buon fine”? L’auspicio è che il Ministro Giovannini – e con lui anche il nuovo Ministro delle Finanze  Saccomanni – ascoltino il “grido di dolore” lanciato dal nostro segretario generale ed intendano accogliere positivamente le nostre proposte.