Sono stato molto fortunato nella mia vita professionale e pur essendo sempre stato un agente plurimandatario ed avendo anche rappresentato 4 o 5 aziende in certi periodi, sono da oltre 34 anni legato ad una ditta da cui deriva quasi il 70% del mio fatturato. A fine aprile compirò 67 anni e, visti anche i tempi (ed i 6 anni di contributi maturati precedentemente come dipendente) chiuderò la partita iva per andare in pensione. Ovviamente all’azienda con cui collaboro da sempre, lascerò il un portafoglio clienti che ha un importante valore economico e che è frutto esclusivamente della mia ultratrentennale attività. Quanto posso richiedere all’azienda in relazione a questo portafoglio?
Innanzitutto le ricordiamo che è opportuno attendere la maturazione del requisito pensionistico e solo dopo, comunicare, rispettando il termine di preavviso, il recesso dal contratto alla mandante. In questo modo lei avrà diritto a tutte le indennità di fine rapporto previste dalla normativa che regola il suo contratto individuale.
Se questo richiama gli Accordi Economici Collettivi le spetteranno: FIRR, indennità suppletiva di clientela e, ricorrendone i presupposti, l’indennità meritocratica.
Purtroppo i parametri di calcolo di tali indennità sono sostanzialmente svincolati dal valore del portafoglio clienti e pertanto il valore economico dello stesso non fornisce alcun indice circa la reale consistenza delle stesse.
Se il contratto richiama invece solo ed esclusivamente la disciplina del codice civile (cosa abbastanza improbabile) occorrerà valutare se lei ha i requisiti per richiedere l’indennità di fine rapporto prevista dall’articolo 1751. Ma vista la durata del rapporto tale seconda opzione potrebbe essere nel suo caso penalizzante.
In ogni caso, per avere maggiori chiarimenti, per l’effettuazione dei conteggi delle indennità e per assistenza per le pratiche previdenziali Enasarco la invitiamo a rivolgersi presso la sede Federagenti a lei più vicina.