Le novità principali sono tre e riguardano l’autorizzazione a installarli, la segnaletica e i limiti. Ecco sinteticamente quello che prevede il decreto.
Le strade su cui gli autovelox potranno essere utilizzati dovranno essere individuati con un provvedimento del prefetto e segnalati almeno un chilometro prima fuori dei centri abitati, mentre nei centri urbani invece la distanza dovrà essere di almeno 200 metri sulle strade di scorrimento e 75 metri sulle altre. Inoltre viene fissata la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro, distanza progressiva in funzione del tipo di strada: la distanza minima è di 3 km sulle strade extraurbane e 1 km sulle strade secondarie. Non si potranno utilizzare dispositivi dove esiste un limite di velocità inferiore a 50 chilometri nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 chilometri rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada (ad esempio se il limite è di 10 chilometri orari, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 chilometri orari ma non per limiti inferiori). Il decreto, inoltre, stabilisce che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili (cioè montati su treppiedi e presidiati dalla polizia ai lati delle strade) debitamente visibili.Le nuove regole saranno in vigore da subito, ma il decreto concede ai Comuni 12 mesi di tempo per mettere a norma i dispositivi. Dopo un anno saranno “disinstallati fino all’adeguamento alle disposizioni del presente decreto”.
La nostra Associazione condivide la finalità del nuovo decreto (far sì che gli autovelox siano utilizzati non come mezzi per rimpinguare le casse dei Comuni, bensì come strumenti di sicurezza, idonei ad impedire il verificarsi di incidenti,) pur sottolineando che non risolve il problema legato alle omologazioni degli autovelox, che è stato sollevato dall’ordinanza della Cassazione n. 10505/2024. Per questo, come già da noi segnalato, riteniamo prevedibili ricorsi sulle multe elevate nei 12 mesi di periodo “transitorio” per gli autovelox non considerabili a norma.