“Non vi era bisogno di una circolare Ministeriale per stabilire l’incompatibilità tra agenti immobiliari e agenti di commercio: le norme sono chiare da tempo”.Lo fa sapere in una nota Paolo Righi, presidente nazionale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali), facendo riferimento, a sua volta, ad “alcuni comunicati stampa da dove si evince come si stia cercando di creare una nuova figura professionale e cioè l’agente di commercio, collaboratore dell’agente immobiliare”.
Fiaip ribadisce la sua contrarietà “a quella che, molto probabilmente, si rivelerà nel tempo un aggiramento della riforma Fornero e che costringerà migliaia di giovani aspiranti agenti immobiliari ad iscriversi anche all’Enasarco per poter lavorare” e mette sul tavolo alcune ipotesi pratiche. A partire dal “neo diplomato – prosegue la nota a titolo di esempio – che voglia diventare agente immobiliare: giovane e pieno di speranze sarà costretto per poter lavorare a sostenere l’esame di agente di commercio che costa più o meno 500 euro, subito dopo dovrà iscriversi ad Enasarco, quindi non avrà nessuno stipendio fisso ma sarà pagato a percentuale. Il compenso percentuale della provvigione sarà pagato dal datore di lavoro, sulla scorta di una vendita immobiliare, per cui (come ben chiarito dalla circolare del ministero dello Sviluppo economico (Mise), il giovane è incompatibile essendo agente di commercio”. Il Centro studi Fiaip ha calcolato che se l’aspirante agente percepisse 25mila euro di provvigioni annue, andando in pensione a 67 anni con 25 anni di contribuzione, percepirebbe una pensione di 422,93 euro lordi al mese, mentre con 20 anni di contribuzione a 72 anni percepirebbe 400,05 euro lordi al mese. Oltre ai contributi Enasarco, il nostro giovane dovrà versare anche i contributi all’Inps. Ma se poi il nostro ragazzo dopo 4 o 7 anni, volesse diventare veramente agente immobiliare? Dovrà allora partecipare allo specifico corso, costo medio 500 euro, e immediatamente, essendo incompatibile, cancellarsi dall’Enasarco e dagli agenti di commercio, e i soldi versati all’Enasarco per l’agognata pensione andranno persi, a meno che il nuovo agente immobiliare non decida di versare i contributi volontari che ad oggi ammontano a 3mila euro all’anno fino all’età della pensione, ricevendo circa 420 euro lordi di pensione. Enasarco, e chi la sostiene non comprende o finge di non comprendere che i rapporti di collaborazione tra agenti immobiliari sono una conseguenza diretta dell’attività della nostra categoria che è regolamentata da una specifica Legge, e che in nessun modo può inquadrarsi nell’art, 1742 del c.c”. La crisi economica, ed in particolare della filiera dell’immobiliare, ha costretto decine di migliaia di agenti immobiliari a chiudere i propri uffici ed a creare strutture che si basano sulla collaborazione tra professionisti; il tentativo di Enasarco di incunearsi nella nostra Categoria, usando come grimaldello un accordo che produrrà gli effetti sopra descritti, non può essere accettato, perché metterà in crisi la già fragile struttura delle agenzie immobiliari che rappresentiamo”. Federagenti – senza voler approfondire il “papocchio” che vedrebbe un collaboratore di agenzia immobiliare per lavorare doversi iscrivere come agente di commercio e superare il relativo corso per poi presumibilmente dopo qualche anno fare un altro corso per divenire agente immobiliare, professione incompatibile con quella dell’agente, pagando fior di soldi per entrambi i corsi abilitanti – da anni propone alle istituzioni una profonda revisione del sistema previdenziale di categoria, perché a nostro avviso non ha senso, come del resto sottolineato dalla Fiaip, una pensione che si aggira sui 400 euro lordi al mese dopo aver versato per 20/25 anni su una provvigione annua di 25.000 €. |